18/07/2022

L’emozione torna con la pubblicità in TV

Torna la pubblicità in tv

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WeAreSocial - febbraio 22

La ricerca WeAreSocial del febbraio 2022 dice che gli italiani tra i 16 ed i 64 anni passano in media 6h al giorno collegati ad internet: un calo di 13 minuti rispetto al pari periodo dell’anno precedente, ma rimane comunque un valore molto importante se lo caliamo alla realtà di ciascuno di noi.

In particolare, l’uso dello smartphone si rivela ancora una volta preponderante se consideriamo che il 97% della popolazione ne possiede almeno uno.

Questo dato di fatto, ha influenzato nel corso degli anni il modo in cui i brand hanno approcciato alla pubblicità, dando un impulso di crescita esponenziale a tutte le forme di advertising digitale: più sorprendente, misurabile e performante h24.

I trend di spesa degli ultimi mesi, però, ci parlano di una netta inversione di tendenza: le aziende rivolte al consumatore -ed in particolare quelle di servizio B2C- prevedono di aumentare del 10% la spesa pubblicitaria tradizionale ed un decremento di quella digitale dell’11.

Perchè?

Ecco i 4 temi sui quali focalizzare la tua strategia di retail marketing per far fruttare al massimo i tuoi investimenti.

Neutralizzare il disordine digitale

Dato che i consumatori passano la maggior parte del tempo di veglia on line, sembra che stiano diventando sempre più insensibili alla pubblicità digitale che viene percepita confusionaria e ridondante.

Di conseguenza, i marketers stanno cercando un modo per eliminare il rumore di fondo.

Marketing Sherpa riporta che più della metà dei consumatori guardano spesso o sempre le pubblicità televisive tradizionali e leggono le pubblicità cartacee che ricevono per posta da aziende di cui sono soddisfatti, proprio perchè possono scegliere autonomamente quando prestare attenzione al messaggio ricevuto e non subire un “bombardamento”.

A questo aggiungiamo poi l’aumento del costo della pubblicità on line, specialmente tenendo poi conto delle frodi dei dati relativi a click e impressions, contro la diminuzione dei costi dei media tradizionali.

Capitalizzare la fiducia

I primi 5 formati pubblicitari più fidati per prendere decisioni d’acquisto secondo i consumatori sono:

  1. stampa 82%
  2. pubblicità in tv 80%
  3. mailing cartaceo 76%
  4. radio 71%

Quale conclusione se ne trae?

Che le persone sono annoiate ed infastidite dai banner pubblicitari che risultano essere dannosi per l’immagine del brand.

Prepararsi al declino dei cookie di terze parti

Con Google che elimina gradualmente il cookie di terze parti su Chrome entro la fine del 2023 ed Apple che aumenta sempre di più i filtri privacy sul suo iOs4, la morte dei cookie di terze parti si può dire imminente.

Come risultato il 19% delle aziende ha investito di più nella pubblicità tradizionale.

E’ ora di raccogliere i dati lavorando al rapporto con il proprio consumatore costruendo un database di informazioni fresche ed aggiornate, piuttosto che continuare a basarci sui dati massivi.

Sfruttare la crescita del podcasting

I podcast sono una forma di media digitale, ma è anche vero che il loro approccio on-demand li rende molto simili alla radio tradizionale ed ecco spiegato il motivo per il quale la pubblicità al loro interno ha molto successo.

Sono efficaci perchè gli ascoltatori si fidano inoltre dei conduttori dei podcast e sono genuinamente influenzati dalle loro propensioni.

Data la corrispondenza tra il mercato di destinazione e il contenuto del podcast, rende il targeting più facile ed efficace.

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Alessia Grandis

CEO Open Service Srl